IL BORGO DI CREMOLINO
GIORNATE FAI D' AUTUNNO 14-15 OTTOBRE 2023
E' con immenso piacere ed orgoglio che annuncio la scelta del FAI di dedicare due giornate alla visita al BORGO DI CREMOLINO (AL) dove per altro risiedo !.
Visite guidate senza prenotazione, ogni 30 minuti (h9.30/12.00; 14.00/17.00) - navetta gratuita per la chiesa della Bruceta.
Vi aspettiamo dopo la visita con bancarelle di prodotti tipici locali e non, prima o dopo un piacevole pranzo presso i meravigliosi luoghi di ristorazione presenti a Cremolino.
Senza troppo tediarvi, vi accenno qualche nozione storica presente nel sito del FAI https://fondoambiente.it/luoghi/castello-e-borgo-medievale?ldc
Affascinante comune medievale situato in provincia di Alessandria, in questo angolo di storia sorgono il castello, il Convento Carmelitano e la suggestiva Chiesa della Bruceta.
CASTELLO DI CREMOLINO
Caratteristico Borgo medievale dominato dall'imponente castello dei Malaspina che hanno governato, da Cremolino, un'ampia area dell'Alto Monferrato prima di estinguersi nel 1450. Cremolino, ha fatto parte dell’antico Stato del Monferrato, zona sud denominata anche 'Alto Monferrato' essendo geograficamente posta nella zona collinare del Regno rispetto alla restante pianura.
È inserito nel territorio riconosciuto patrimonio dell'Unesco per i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e si trova nella parte del territorio a livello Europeo con la piu’ alta densità di dimore storiche esistenti per chilometro quadrato, superiore a territori ben piu’ conosciuti al grande pubblico come i castelli della Loira in Francia, quelli della Scozia e di altri paesi europei.
Lo Stato del Monferrato venne donato nel X secolo ad Aleramo del Monferrato dall'imperatore Ottone I e fu per molti secoli un feudo imperiale.
Governato da sovrani (marchesi e duchi) delle seguenti dinastie: Aleramici, Paleologi, Gonzaga e Gonzaga-Nevers.
Cremolino ha rivestito nella storia un ruolo senz’altro importante, sia per essere zona di confine con la Repubblica di Genova (Ovada), sia perché i Malaspina, Signori di Cremolino per oltre due secoli dal 1240, erano Vicari imperiali del Marchese del Monferrato, con giurisdizione sui diversi castelli e territori a loro assoggettati (Molare, Cassinelle, Bandita, Morbello, Rocca Grimalda, Morsasco, Trisobbio, Prasco).
Tra le vestigia che la storia ci ha tramandato, il Comune di Cremolino vanta senza dubbio un buon numero di edifici di pregio civili e religiosi. Oltre al Castello, d’architettura ghibellina che domina la rocca, le cui fondazioni risalgono all’anno mille, sono visibili le mura a difesa del borgo a cui si accede dal ponte sottano, unico superstite di una fortificazione con quattro porte di accesso.
CONVENTO DEI PADRI CARMELITANI
Troviamo inoltre il convento dei Padri Carmelitani, edificio ricco di affreschi seicenteschi, costruito nel 1439 ed adibito a dimora dei frati sino al 1806, la chiesa Parrocchiale in stile neoclassico, con all’interno pregevoli tele ed arredi lapidei e lignei della preesistente chiesa (1440) con uno storico organo Vegezzi Bossi del 1914, vero capolavoro dell’arte organaria Italiana e l’adiacente Oratorio della Madonna del Carmine, costruito nel 1400 e ampliato nel 1642 in forme barocche che conserva al suo interno un importante crocifisso processionale ligneo.
All’interno del Borgo esiste un gran numero di antichi pozzi e/o cisterne per la raccolta delle acque sia sorgive che piovane, elementi indispensabile per la vita in particolare in caso di assedi. Nella parte del borgo vicino al ponte o porta sottana una casa che divide Via Amorina da Via Umberto I, risulta essere del XIII secolo ed asservita al corpo di guardia alla porta stessa.
Salendo verso la rocca si trova, prima di un porta interna detta porta del Rampino (ricordata da una targa), un edificio in pietra che ospito’ durante i suoi studi presso i Padri Carmelitani il giovane Paolo Daneo che diventerà San Paolo della Croce, fondatore dell’ordine dei Padri Passionisti. All’interno della rocca fortificata e dentro il cortile interno esistono le antiche prigioni, nella facciata dell’ingresso principale si puo’ ancora vedere l’anello della tortura per le esecuzioni delle pene capitali.
Nel Palazzo Comunale, nel cui ingresso fa bella mostra il restaurato meccanismo dell’orologio della Torre campanaria costruito prima del 1826 ed ancora perfettamente funzionante, ha la sua naturale collocazione l’archivio storico della Comunità, il documento più antico sono "Gli statuti della Magnifica Comunità di Cremolino", datati 1368 ed aggiornati nel 1432.
SANTUARIO DELLA BRUCETA
Gli storici acquesi, dal Biorci al Moriondo, collocano le origini e la storia di questo edificio intorno al sec. IX, nel periodo delle incursioni "saracene": la leggenda racconta che dopo un incendio, dovuto ad una di queste incursioni, dalle ceneri di una piccola cappella venne tratto in salvo, perfettamente intatto, il ritratto della Madonna dipinto su pietra e attualmente venerato nel Santuario. La Madonna, assisa in trono, tiene nella mano destra un libro e con il braccio sinistro stringe al seno il bambino, quest'ultimo è raffigurato nell'atto di benedire con la mano destra mentre nella sinistra tiene il globo terrestre sormontato da una croce. Tutto l'insieme, comprese le espressioni dei volti, richiamano le immagini delle icone.
Nel secolo XI la chiesa della “Bruceta”, dedicata alla Madonna delle Grazie, divenne, sotto il vescovo di Acqui S. Guido, parrocchia dipendente dalla Pieve di Molare; il documento edito più antico risale al 22 giugno 1473, giorno in cui Sisto IV decretò la soppressione di tre rettorie “extra oppidum” di Cremolino, rimaste prive di parrocchiani “già da lunghissimo tempo poiché gli abitanti dei loro borghi si erano trasferiti per motivi di sicurezza nella parte fortificata del villaggio, situata alla sommità del colle attorno al castello”. La Bruceta fu aggregata alla parrocchia di San Benedetto “intra moenia”.
Nelle relazioni parrocchiali del secolo XVIII e XIX si registra un continuo afflusso di fedeli che raggiunge il suo massimo nel 1818 in seguito al rinnovamento, da parte di Pio VII, del privilegio di indulgenza giubilare al parroco di Cremolino. Nel 1819 furono intrapresi, causa la ristrettezza degli spazi, i lavori di ampliamento dell’edificio che proseguirono fino a fine secolo: dell’edificio romanico si conserva solo l’abside semicircolare, attuale ingresso e il campanile, inseriti nella facciata ottocentesca.
Con affetto e passione
Vostra T.L.